Garrett ACE 300i: la nuova serie ci convince ancora una volta

Avendo iniziato la mia carriera da detectorista con un ACE 250 per poi passare ad un AT-PRO (che ancora posseggo), ero curioso di provare questa nuova serie di metal detector che vanno a rimpiazzare i mitici “Gialli Texani”.

Dopo la prova dell’ACE 400i, che potete leggere sempre nel nostro blog a cura di Leonardo Ciocca (LINK), ho potuto testare il suo fratello minore, l’ACE 300i, grazie alla disponibilità della Securitaly che ci ha inviato entrambi i modelli.

Appena portato a casa, l’ho acceso per vedere le impostazioni e le indicazioni del display e ho avuto come un deja vu: ero convinto di avere il mio AT-PRO in mano, la ripartizione delle informazioni all’interno del display e i pulsanti sono quasi identici…

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Finalmente mi libero dal lavoro e riesco ad uscire con il “Garrettino”, ho voluto effettuare la prova come il classico utente che acquista il suo primo metal, lo accende e parte in cerca senza conoscerlo per niente e senza aver fatto prove e test a casa. Il montaggio è semplice e super rapido e in due minuti sono operativo.

Il primo istante di perplessità l’ho avuto mentre mi avvicinavo al bosco, c’è qualcosa di strano nel peso o nella sua ripartizione, indagando un po’ meglio capisco che la colpa è tutta della piastra che monta di serie: il suo peso sbilancia tanto il metal in avanti e lo porta ad avere un assetto da metal sub. Alla fine della mattinata di ricerca questo peso si è fatto sentire sul braccio. Sono convinto che l’uso della piastra DD montata sul suo fratello maggiore risolverà il problema.

Accendo il metal e inizia un concerto interminabile di suoni e falsi segnali dovuti alla vicinanza con il mio telefonino. Ho provato a cambiare la frequenza con la funzione di Frequency Shift implementata anche in questo modello ma nulla è cambiato e ho risolto spostando il telefono nella tasca posteriore dei pantaloni.

Risolto questo piccolo inconveniente, sono entrato in un campo con erba alta e pure bagnata per vedere la stabilità e la gestione dei falsi segnali che nei precedenti modelli era un tallone d’Achille. Il risultato è stato sorprendente: pochi falsi segnali anche sbattendo la piastra su grandi rami e sassi. Finalmente una ricerca rilassata che non mi costringe a ripassare cento volte negli stessi punti. E’ ovvio che non sia completamente muto ma i falsi segnali in ricerca sono sporadici e non disturbano.

Il terreno in cui mi sono poi spostato è abbastanza battuto da detectoristi ma hanno tagliato delle piante che liberano l’accesso ad una piccola zona inesplorata, quale situazione migliore per la prova?

Inizio con il metal tutto aperto in Zero-Disc ma l’inquinamento ferroso è troppo e il continuo scampanare diventa fastidioso (tra l’altro non ho portato le cuffie e come si vede dalle foto ho incastrato un guanto tra lo speaker e la cover per attenuare il volume altissimo), quindi passo alla modalità Relic eliminando le prime due tacche a sinistra.

La situazione migliora sensibilmente e la ricerca diventa molto più rilassante.

Scavo di tutto per capire il funzionamento del metal detector, le sfumature dei suoni aiutano molto nel giudicare i vari target che di volta in volta passano sotto la piastra e, come vedete dai video e dalle foto, c’è solo bisogno di pratica. Procedendo con la ricerca, mi hanno stupito due cose: la prima il comportamento su un tappo di succo di frutta “Pago” che appoggiato rimanda un ottimo segnale con VDI alto e stabile mentre posto di taglio viene totalmente discriminato come anche una vecchia scatoletta di tonno che è la seconda cosa. Ripassandoci con AT-PRO, il suono buono non varia con il variare della posizione del tappo, cambia solo il VDI che rimane però buono.

Il resto dei target con cui mi sono imbattuto e che ho filmato sono quelli che incontriamo solitamente in tutti i posti che frequentiamo: fondelli, stagnole, strappi e via dicendo.

Il ritrovamento più entusiasmante e anche uno dei migliori che io abbia mai fatto in vita mia, è stato quello del distintivo da automezzi del Regio Esercito, proprio accanto ad una pianta abbattuta, dove il segnale era tondo ed inequivocabile… Urlava “Scavare!”. Fortuna che ho portato la pala perché era poggiato di piatto ed essendo di ottone massiccio, non è stato rilevato proprio in superficie.

La prova di Iron Masking e di separazione è stata fatta in condizioni climatiche particolari visto che sono stato sorpreso da un temporale e, per poter portare a termine il test, ho spazzolato tutta la mattina sotto l’ombrello! Data la situazione, le foto non sono venute molto bene ma è meglio di niente.

Il test è stato eseguito in un terreno poco mineralizzato ma con tendenza alla mineralizzazione alcalina più che ferrosa. Per prendere confidenza con il 300i ho iniziato con il poggiare a terra una moneta da 10 centesimi di Vittorio Emanuele III Re d’Italia (la famosa moneta con l’”Ape”) e usando un chiodo quadro da ferratura e un ferro più grande piegato ad “L”. Ho voluto usare questi target perché sono molto comuni nei nostri boschi.

Il primo test è stato con la moneta ed il chiodo poggiato in verticale a circa 2 cm: moneta sentita senza problemi con suono chiaro e VDI stabile intorno agli 80 (foto 1).

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Ho poi messo il ferro ad L al posto del chiodo. Questo è di dimensioni maggiori ma il comportamento del Garrettino è stato ottimo: suono ben ripetuto per l’80% dei passaggi sopra i due oggetti e VDI sceso poco sopra il 50 ( foto 2).

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Poi ho messo il chiodo sempre in verticale sopra la moneta e ho spazzolato ruotando di 90° (foto 3), con il chiodo in verticale. Non c’è nessun problema di rilevazione mentre cambiando posizione in modo da avere il chiodo orizzontale, qualche problema inizia ad emergere, sia il suono sia il VDI si alternano tra buono e ferroso.

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Altra prova è stata quella di “ingabbiare” la moneta tra i due ferri a 5 cm di distanza a sinistra e a destra e questa è stata la minima distanza alla quale il suono e l’indicazione del display ce la indicano buona (VDI sceso a 43) (foto 4).

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Prima di sotterrare la moneta ho voluto togliermi lo sfizio e provare la rilevazione con il chiodo e il ferro infilzati alternativamente nel terreno a 2 cm dalla moneta. In nessuno dei due casi sono riuscito ad avere un suono e un VDI sopra il valore del ferro: piccoli miglioramenti si avevano variando la posizione di spazzolata (foto 5 e 6).

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A questo punto ho interrato la moneta a circa 17 cm ed ho ripetuto le prova sopra esposte ottenendo in tutti i casi gli stessi risultati con minime variazioni nelle indicazioni quindi evito di riportarle nuovamente. Le prove sono state tutte effettuate tenendo il metal in Zero Disc con l’esclusione delle prime due tacche a sinistra e con sensibilità al massimo meno una tacca.

Con le distanze a cui ho tenuto i target ho sempre avuto un suono unico, per riuscire a distinguere i vari oggetti bisogna separarli molto di più. Questo è dovuto sicuramente al tipo di piastra montata di serie che essendo una concentrica ha un campo magnetico conico. Sarei curioso di ripetere la prova la DD montata sul fratello maggiore e, visto quello che ha già dimostrato, sono sicuro che non mi deluderà.

Ecco alcuni video che ho girato durante le mie prove…

BONUS VIDEO

Prima di passare alle conclusioni, vi lascio ai video della Guida Rapida e della Guida Completa al Garrett ACE 300i realizzati dal direttore di AMD Leonardo Ciocca



CONCLUSIONI

Matteo/"Matteofra"
Matteo/”Matteofra”

Per concludere posso solo valutare positivamente la prova dell’ACE 300i: quello che ho trovato un difetto è il peso della piastra che sbilancia il metal e, se devo essere pignolo e da utilizzatore del nero AT-PRO, ho sentito la mancanza dell’Iron Audio in zone sporche come quelle della prova anche se non è una funzione fondamentale. Ovviamente la piastra e l’Iron Audio sono implementati nell’ACE 400i, quindi fatevi i conti in tasca e decidete voi quale dei due acquistare. La Garrett si è dimostrata capace di ascoltare gli utilizzatori finali e di apportare quelle modifiche sostanziali che la rimettono in corsa nella fascia degli entry level che sta diventando affollatissima.
Buona ricerca!

Matteo Franceschini
AMD Tech Team

Caratteristiche tecniche dichiarate
• Digital Target ID: la scala da 0 a 99 offre informazioni su gli obiettivi (Nuovo)
• Alta frequenza da 8 kHz, che garantisce migliore sensibilità su obiettivi mediamente conduttivi come l’oro (Nuovo)
• Frequenza regolabile, aiuta a eliminare le interferenze (Nuovo)
• Il sistema di bloccaggio delle aste migliora la sensibilità (Nuovo)
• Toni Audio di risposta più acuti e nitidi (Nuovo)
• Piastra 7″ x 10″ PROformance™ , impermeabile, offre maggiore profondità di rilevazione e copertura del suolo
• Capacità di distinguere oggetti interessanti da spazzature (Iron Resolution) migliorata
• Pinpoint
• Scala di discriminazione a segmenti
• 5 modalità di ricerca (+ Pinpoint)
• 8 regolazioni Sensibilità/Profondità
• Indicatore di profondità
Informazioni e Prezzi Aggiornati: SECURITALY – Web: www.garrett.it

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