TreasurePRO: La White’s si rinnova
Quando la White’s, una delle aziende costruttrici di detector più conosciute al mondo, ha annunciato i nuovi modelli TreasureMaster e TreasurePRO, AMDTT è stata tra le prime associazioni a darne entusiastica notizia.
Finalmente una ventata di novità nella casa di Sweet Home, Oregon. Due modelli dal prezzo accattivante e, almeno sulla carta, dalle caratteristiche tecniche che normalmente sono presenti solo in macchine di fascia notevolmente superiore: bilanciamento automatico, identificazione VDI a doppia cifra, ottime piastre di base (9″ concentrica per il TreasureMaster e 10″ DD per il TreasurePRO), compensazione salina, da 1 a 8 toni, retroilluminazione, peso ridottissimo (circa 1.5 kg) e solo 2 batterie da 1.5V per alimentarli, il tutto in uno chassis aggiornato e attraente.
Non vedevamo l’ora di metterci le mani…
La MediaElettra, una delle due aziende distributrici in Italia della White’s, ci ha mandato un TreasurePRO nuovo di pacca e così abbiamo potuto iniziare le nostre prove.
UNO SGUARDO ALLA MECCANICA
Montare il TreasurePRO è cosa semplicissima: il detector è composto solo di due sezioni, quella in metallo dove è agganciato il controlbox/display e lo stem terminale in fibra dove è attaccata la piastra D2 da 10″.
Anche se non è stata inserita alcuna ghiera di serraggio, devo dire che comunque la meccanica rimane piuttosto solida e rigida. La sensazione però è che la White’s abbia preso misure più adatte ad un adolescente che non ad un adulto.
Io sono alto 1 metro e 80 cm e, per stare comodo, devo bloccare l’asta all’ultimo buco. Immagino che persone più alte di me avrebbero preferito avere un po’ più di margine di estensione. Il poggia-gomito, che imita quello presente nell’MX5, è dotato di serie di una comoda banda con velcro, che aiuta l’utente a distribuire meglio il peso del detector. L’ampiezza dell’arco è precisa per il diametro del mio avambraccio e forse chi ha braccia più “massicce” potrebbe trovarlo un pochino stretto.
L’asta superiore, dove è avvitato il ControlBox/Display, è stata verniciata di un color bronzo metallizzato a differenza dell’argento metallizzato del TreasureMaster. La gradevolezza di questa tinta è ovviamente questione di gusti personali.
La piastra di serie, come già detto, è una D2 di nuova generazione. Chi conosce la D2 montata da Spectra e MXT ALLPRO resterà sorpreso da questa edizione ancora più compatta e leggera. Cosa che ho apprezzato moltissimo è la presenza, di serie, di un copripiastra che di fatto protegge la bobina e ne allunga la vita fisica e commerciale.
Le pile, due stilo da 1.5v, vengono fornite con la macchina in modo da permettere all’acquirente di usare subito il detector. Per inserirle basterà aprire lo sportellino situato dietro al controlbox. L’autonomia dichiarata è di circa 20 ore con batterie alcaline di qualità, durata che si riduce in caso di utilizzo continuativo della retroilluminazione. Ovviamente potremo sempre utilizzare batterie ricaricabili, con una durata complessiva inferiore.
E ORA ALL’ELETTRONICA…
La frequenza operativa è di 8.2 kHz, un valore che lo rende idoneo ad un utilizzo generale con predilezione per la ricerca di monete. La presenza di piastra DD da 10″ è stata pensata per migliorare le sue prestazioni in terreni mineralizzati e per offrire una più efficiente separazione dei target nel terreno.
Il controlbox è dotato di un ampio display, che a qualcuno potrà ricordare quello della serie greca della Teknetics. I controlli sono basati su tasti a membrana e l’intera struttura è dichiarata dal costruttore come “a prova di pioggia, da leggera a moderatamente pesante”.
Ci sono 8 tasti sullo chassis: OPTION (per selezionare le varie impostazioni), FRECCIA SU/GIU’ (per muoversi nel menù impostazioni), PINPOINTER, + e – (per modificare i vari valori), TRACK (per selezionare il bilanciamento automatico o bloccarlo) e POWER (per accendere/spegnere il detector e per accendere/spegnere la retroilluminazione).
Sul display troveremo diverse indicazioni: dalla profondità stimata del target, indicata con delle icone, al livello di carica della batteria, al programma che stiamo usando, alle tacche di discriminazione attive, all’indicazione del VDI sia numerica che testuale e allo status della retroilluminazione.
Devo dire che, con una semplice occhiata, potremo tenere sotto controllo tutti gli aspetti della macchina in modo molto semplice e intuitivo. La White’s inoltre ha pensato di aggiungere una sorta di cursore a freccia che indicherà la probabile tipologia di target tra le seguenti categorie: Iron (Ferro), Foil (Stagnola), Nickel, Pulltab (Strappo di lattina), Penny (1 Cent di Dollaro americano), Dime (10 cent di Dollaro americano) , Quarter (Quarto di Dollaro), Dollar (Dollaro d’Argento).
Ovviamente queste categorie seguono il classico principio di conduttività dei metalli, a partire dagli oggetti in ferro (meno conduttivo) passando per quelli in oro e finendo nell’argento. Voglio solo ricordare che si tratta comunque di un sistema di identificazione approssimativo e che, al momento, nessun detector in commercio è in grado di identificare la natura degli oggetti metallici senza un certo margine di errore più o meno grande.
Il TreasurePRO è dotato anche di un piccolo speaker a prova di pioggia e di un connettore standard per cuffie da 6mm, posto sulla destra del display.
INIZIAMO AD USARE IL TREASUREPRO
Possiamo considerare, a tutti gli effetti, il TreasurePRO come una macchina “accendi-e-vai”. Basta infatti pigiare il tasto di accensione e saremo pronti a cercare. L’unità si ricorderà dell’ultima impostazione e quindi, una volta impostata la macchina secondo le nostre esigenze, non saremo costretti a riprogrammarla ogni volta.
Anche se non indicato nel piccolo manuale incluso nello scatolone (NDR. Nella confezione fornitaci è presente solo un piccolo manuale in lingua inglese valido sia per la versione TreasureMaster che Pro. Speriamo che presto i distributori inseriranno anche manuali in lingua italiana), suggerisco a tutti di “pompare” un po’ la piastra sul terreno, in una zona lontana da oggetti metallici, per permettere al detector di bilanciare il terreno e ridurre i falsi segnali.
Con molta probabilità chi inizia ad usare questo detector lo farà utilizzando la modalità “Coins and Jewelry” che prevede la discriminazione del ferro, accettando tutto il resto. Attraverso il tasto OPTION sarà possibile cambiare il settaggio di base a “Beach” (con compensazione della mineralizzazione salina), “All-Metal” (una modalità operativa simile ad un NO-MOTION e senza discriminazione) e “Hi-Trash” (per zone particolarmente infestate da immondizia metallica).
Esplorando il Menù OPTIONS potremo, come già accennato, cambiare il programma di base, resettare la macchina alle impostazioni di fabbrica, cambiare l’unità di misura del profondimetro associato al PinPointer tra Pollici e Centimetri, impostare il volume dei suoni collegati alla rilevazione dei target, quello del suono di soglia, impostare il numero di toni per l’identificazione (1, 2, 4 o 8) e modificare la discriminazione accendendo o spegnendo uno dei 16 segmenti disponibili.
In caso di necessità, ovvero in condizioni di scarsa illuminazione, con un semplice click del tasto di accensione potremo attivare la retroilluminazione. Per eliminarla basterà cliccare nuovamente lo stesso tasto mentre per spegnere completamente il detector basterà tener pigiato il pulsante. La retroilluminazione è basata sul LED bianchi che rendono il display visibilissimo anche in condizioni di completa oscurità.
Un controllo molto importante è quello collegato al tasto TRACK. Pigiando questo pulsante potremo passare dalla modalità automatica di bilanciamento del terreno (TRACK) a quella bloccata (LOCKED), molto utile su spiagge bianche prive di mineralizzazione o in caso di variabilità di mineralizzazione estrema.
PRIME USCITE IN RICERCA VERA
Come ho già detto, bastano pochi secondi per essere immediatamente operativi con TreasurePRO. Basta accendere, pompare la piastra sul terreno e saremo già pronti a rilevare oggetti metallici. Se del caso, premendo i tasti freccia, potremo aumentare o diminuire la sensibilità mentre con i tasti + e – potremo regolare il volume del suono di soglia.
Su terreni mineralizzati ho notato che la macchina produce a volte dei falsi segnali in eccesso. Studiando a fondo questo effetto, ho desunto che la mineralizzazione ferrosa estrema, indicata con VDI negativo vicino al -95, a volte tende a fare un “salto della quaglia” nell’estremo non ferroso, ovvero a +95 e valori vicini, facendo suonare la macchina come se stesse rilevando oggetti in argento. Questo comportamento, conosciuto come “Effetto Wrap” è stato oggetto di numerosi articoli in questo blog. Per coloro che volessero approfondire questo aspetto, suggerisco di usare il motore di ricerca del sito.
Quando si intercettano target buoni, l’identificazione VDI e audio è decisamente comprensibile, anche se ho notato che, superata una certa profondità, l’indicazione diventa molto più approssimativa e richiederà un po’ di esperienza da parte dell’operatore.
La leggerezza del detector permette un utilizzo prolungato senza problemi. Il bilanciamento dei pesi è piuttosto buono e rende la spazzolata gradevole in ogni condizione.
La discriminazione del ferro è piuttosto buona, anche se lasciare solo due tacche da accettare o rifiutare lo giudico troppo grossolano. I detector più recenti, anche di fascia non altissima, permettono di gestire i target ferrosi in maniera molto più raffinata (cosa molto apprezzata da chi fa ricerche Militaria) e la scelta di White’s per il TreasurePRO mi sembra un deciso passo indietro.
PROVE DI PROFONDITA’
I primi test di profondità che ho effettuato sono stati quelli con alcune monete da 20 EuroCent che avevo seppellito mesi fa in occasione della prova del Detech Gold Catcher. Chi ha letto la prova di quel metal o visto i relativi video, sa che ho sepolto in terreno mineralizzato delle monete da 20 EuroCent a circa 5-7 cm, a 12-14 cm e una a circa 28-30cm.
Impostata la macchina in COIN & JEWELRY e effettuato un completo bilanciamento, ovviamente non ci sono stati problemi di rilevazione della moneta a 5-7 cm, con una identificazione VDI piuttosto stabile, anche se il cursore a freccia indicava la scritta “PULLTAB”, probabilmente per via della differente conduttività delle monete americane.
La moneta a 12-14 cm ha evidenziato i primi problemi. Il TreasurePRO a volte non sentiva affatto la moneta e a volte la sentiva solo in andata, ma non nel ritorno della piastra. L’identificazione VDI era decisamente inaffidabile e, per essere onesti, in ricerca vera avrei avuto più di qualche remora a scavare un segnale così. E’ inutile che vi dica che la moneta a 28-30 cm non veniva rilevata affatto dal TreasurePRO.
Passando il detector in ALL METAL (una sorta di modalità simile al NO-MOTION ma con identificazione VDI) la moneta viene sentita a tutte le profondità ma l’identificazione, oltre i 12-14 cm, non avviene affatto.
SECONDO ROUND DI TEST DI PROFONDITA’
Per continuare a testare le performance della macchina, l’ho portata in un campo non lontano da casa mia, connotato da una mineralizzazione piuttosto sostenuta di ematite. Dopo aver eseguito circa un ora di ricerca libera, con ancora diversi falsi segnali di troppo, ho effettuato dei test controllati di cui ho girato alcuni video. Ho scavato delle buche a circa 5-6 cm e successivamente a 10-12 cm seppellendo la solita 20 EuroCent
Anche stavolta la macchina non ha avuto grossi problemi a rilevare la moneta a 5-6 cm ma, depositando sopra un pezzo di mattone refrattario, ha iniziato a perdere colpi. Con la moneta a 10-12 cm la rilevazione è iniziata ad essere sempre buona ma meno precisa ma, col mattone refrattario, il TreasurePRO ha dovuto praticamente alzare bandiera bianca.
VALUTAZIONI SULLA DISCRIMINAZIONE
Sebbene il TreasurePRO sia dotato di identificazione/discriminazione a segmenti (16 di cui 2 dedicati agli oggetti ferrosi) e numerica (da -95 a +95) non ho notato una particolare precisione. Superate poi certe profondità la macchina tende a virare decisamente verso il ferroso in modo molto netto. I toni audio, molto utili ed efficaci, perdono precisione sul campo e richiedono una certa pratica per essere interpretati. Non emetto giudizi sulla loro piacevolezza, essendo questa una componente totalmente soggettiva.
Impostando la macchina in modalità HI-TRASH notiamo che la discriminazione diventa particolarmente aggressiva. Purtroppo sembrerebbe che questa impostazione sia stata programmata in base al monetame USA e quindi mi è capitato di vedere le nostre monete bimetalliche (1 e 2 Euro) discriminate. Resta comunque la possibilità di modificare l’impostazione col menù DISC.
CONCLUSIONI
Sarò sincero e schietto: mi aspettavo di più e di meglio dalla White’s, una delle mie aziende preferite. Il TreasurePRO non è una brutta macchina, anzi. E’ un detector versatile e dalle caratteristiche molto interessanti. Ho la sensazione però che sia orientato più al mercato americano, molto meno esigente da alcuni punti di vista, rispetto a quello del Vecchio Continente. Resta comunque una buonissima scelta per tutti coloro che necessitino di una macchina leggera, tuttofare e che sia completa come impostazioni.
Non ci resta ora che aspettare il nuovo e attesissimo Top di Gamma della White’s. Alcuni già lo chiamano “V4”… chissà perché…
Vi saluto lasciandovi ad alcuni video (mi scuso per la qualità) introduttivi e delle prove effettuate
Leonardo Ciocca
AMD Tech Team
Per informazioni sul White’s TreasurePRO: www.whitesitalia.com
Anche il Fisher F44 in AllMetal sembra un NoMotion (ha una leggera soglia) e anche questo MD credo che sia più adatto al mercato americano. E la modalita coin meglio non usarla discrimina alcune monete (€)