Metal Detecting: Una Bella Storia di Etica e Legalità
Carissimi lettori e amico del blog AMDTT, sono veramente lieto e orgoglioso di pubblicare il resoconto inviatoci dall’amico detectorista Francesco Manzella di Cinisi (PA). Francesco, fondatore del Metal Detecting Club Italia (Gruppo Facebook di recente affiliatosi alla LIMH), progetto davvero molto interessante proteso alla creazione e organizzazione di club locali dedicati al nostro hobby, ci racconterà di un bell’episodio di comportamento etico e dall’alto senso civico che lo ha avuto come protagonista in questi giorni: la consegna, alla locale sezione dei Carabinieri, di una moneta antica rinvenuta fortuitamente durante una spazzolata in montagna, lontano da zone a vincolo. Non vi rubo altro tempo e, complimentandomi ancora con Francesco, vi lascio al suo racconto sperando che possa essere d’esempio per tutti noi.
Leonardo Ciocca
AMD Tech Team
POST SCRIPTUM:
Sinceramente non credo che Francesco si aspetti alcun riconoscimento economico o neanche semplicemente una citazione.
Ha semplicemente rispettato ciò che prevede la legge. Non si aspetta ne applausi ne altro; è perfettamente consapevole che sebbene si tratti di una moneta in eccellenti condizioni e di una certa rarità, non sono stati ritrovati i “Nuovi Bronzi di Riace”.
Prima di lasciarvi (giuro!) alla lettura, permettetemi di fare un semplice esempio didascalico.
Se si parcheggia la macchina in divieto di sosta, perché magari si pensa “Ma tanto lo fanno tutti e poi qui i vigili non passano mai…”, ma poi si prende lo stesso una sanzione perché, guarda un po’ la sfortuna, quel giorno è passato un Vigile, che facciamo? Gridiamo allo scandalo? Ce la prendiamo con lo Stato, con i politici, con la corruzione etc? O semplicemente andiamo a pagare la multa e pensiamo “La prossima volta non la parcheggio più li…”?
Ah… Ovviamente chi evita di parcheggiare in divieto di sosta non lo fa per sentirsi un “eroe civico” o per sentirsi dire “WOW! Sei stato eccezionale!” o per ricevere tributi e ovazioni. Lo fa semplicemente perché sa che contravverrebbe ad una norma e rischia una sanzione.
Semplice no?
E Francesco Manzella ha fatto esattamente questo… Ne più ne meno…
Storia di una Litra…
di Francesco Manzella (Metal Detecting Club Italia)
Penso che le ore passate a spazzolare volino senza che ce ne rendiamo conto; quando si è all’aria aperta con il nostro Metal Detector in mano, il tempo non senti passarlo; nell’aria senti solo tranquillità e la gioia di sentire lo strumento suonare un buon target.
Questo è successo durante quella spazzolata fatta in montagna, in una zona assolutamente fuori da ogni vincolo archeologico o ambientale: d’un tratto il metal ha dato un segnale forte e stabile. L’unica cosa che ti passa per la testa in quel momento è: “scaviamo, vediamo di che si tratta… e se fosse un tesoro?”. Ci speriamo sempre effettivamente noi detectoristi, speriamo di trovare un tesoro, non necessariamente legato al valore economico ma al fatto che tanto tempo fa ciò che adesso è in mano tua era nelle mani di un altro.
Dopo circa 7/10 cm di buca, profondità stimata dal mio AT Pro, tiro fuori il mio pinpointer e, individuo con mia sorpresa qualcosa che luccica e che è pure tonda! Era il tesoro che ogni detectorista aspetta! Un rapido sguardo, una pulita alla meno peggio con il dorso del guanto da scavo ed ecco che esce fuori la moneta!
La sensazione che si prova è fantastica, la benzina che ti da la carica e che ti porta a continuare. All’interno del gruppo Metal Detecting Club Italia (per maggiori info, cliccate QUI) abbiamo un amico che ha la passione per la numismatica: lui mi ha fatto una prima stima di quella moneta, ma voleva altri dati. Dopo averglieli mandati la conferma! Era una “Litra” che poteva risalire a circa 405 anni prima della nascita di Cristo! Nelle mie mani avevo una moneta che era “vissuta” 4 secoli prima della nascita di Gesù… Non ci potevo credere eppure, nonostante lo stupore e la voglia di tenere per me quella moneta, già da subito prospettai al nostro amico studioso la consegna della moneta alla soprintendenza.
La legge è chiara: ritrovamenti del genere devono essere consegnati. La voglia di tenere per te questo ritrovamento, che effettivamente resta in tuo possesso nel caso di ritrovamento all’estero, è forte ed è facile pensare che sia nostra e che potrebbe restare in tuo possesso. Ma a che prezzo? Per scopo puramente egoistico, andare ogni tanto nel tuo album, la guardi e richiudi. In questo caso non puoi rivenderla, non puoi fotografarla e diffondere l’immagine senza la paura di essere “beccato” e arrestato (le pene sono severissime) e multato. Non credo che questo sia lo scopo di un hobby, lo scopo per me deve essere quello di farti vivere con la tranquillità nel cuore e magari la gioia di vedere un tuo ritrovamento condiviso con più persone possibili. La scelta è stata molto semplice a quel punto; arrivato a casa, fatte le foto di rito ed essermi goduto ancora per poco la moneta ho chiamato la soprintendenza che mi ha confermato che il bene andava consegnato, ma gli uffici chiudono il venerdì pomeriggio e la legge parla chiaro, il ritrovamento deve essere riconsegnato entro 24H da quando è stato fatto. Ho allora preso la macchina e mi sono recato alla caserma dei Carabinieri più vicina. Grande è stato lo stupore di quei Carabinieri, sia perché non avevano mai visto una moneta così antica (nella caserma si è scatenato un andirivieni per ammirarne la rara bellezza), sia perché, come mi hanno detto: “E’ raro che una persona che fa un ritrovamento del genere poi sia disposto a consegnarlo…”.Non ho perso occasione di far capire loro come si comporta, o meglio, come si dovrebbe comportare un vero detectorista, e la cosa è stata molto apprezzata!
Dopo pochi minuti è stato redatto un verbale di consegna del ritrovamento e me ne è stata rilasciata una copia. Ora la moneta verrà consegnata dai Carabinieri alla locale Sopraintendenza che effettuerà le valutazioni del caso. Qualora non ritenessero la moneta di particolare interesse archeologico, storico, artistico o numismatico, mi verrà restituita non appena terminata la valutazione. Se invece, secondo i dettami del Testo Unico dei Beni Culturali e Ambientali, fosse meritevole di tutela, verrà inoltrata una domanda per corrispondere al sottoscritto un premio per il ritrovamento, pari ad una percentuale del valore stimato del bene.
È stato un piacere per me aver fatto la cosa giusta, innanzitutto perchè forse potranno ammirarla tante altre persone, se dovessero reputare la moneta, una Litra in Argento molto rara (R4/R5) della quale se ne conoscono davvero pochi esemplari, meritevole di stare in un museo, ma soprattutto contento di aver potuto onorare la nostra categoria con un gesto che, almeno lo spero, resterà nella mente di chi era presente e di chi leggerà questa storia come un piccolo ma sincero esempio di legalità, etica e senso civico.
Spero che questo esempio sia contagioso e che sia seguito da tanti altri; facciamo in modo che si parli sempre bene del nostro hobby, perché “(…) Chiunque esce con un metal detector è un ambasciatore del nostro hobby. Non fate niente che possa gettare discredito su questo hobby e su chi lo pratica.” (Codice di Boston, art. 8)
Francesco Manzella
Ecco alcune foto della moneta e del verbale (Nota di AMD: per tutelare la privacy di Francesco sono stati censurati i dati personali)
Ed ecco il Video nel quale Francesco ci racconta, di persona, questa esperienza:
Grande onestà e senso civico!!! Bravo.
Facci sapere quando fanno la valutazione e cosa ti dicono, sperando che questo avvenga in tempi umani e non “italiani”.
A distanza di quasi un anno, credo che abbia vinto la burocrazia…