MODS: E^5Booster, incrementa le prestazioni del tuo pinpointer con un click!
Premessa
Come preannunciato qualche giorno fa, Sergio/”Xergix”, membro senior di AMDTT ed esperto appassionato di elettronica, mi ha mandato, per la pubblicazione, l’articolo sul progetto E^5Booster (E alla 5° Potenza Booster). Sono davvero felice che il nostro amico abbia voluto condividere con tutti i lettori del blog la sua intelligente idea che, ne sono certo, verrà apprezzata da moltissimi utenti.
Voglio rinnovare i miei ringraziamenti a Sergio per il lavoro svolto, ed anche a Mauro/”Mauroki” per le foto ed i test integrativi fatti a banco e sul campo.
Buona lettura!
Leonardo/”Bodhi3″
AMD Tech Team Director
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MODS: Progetto E^5Booster per incrementare le prestazioni dei pinpointer portatili.
Progetto e Articolo di Sergio/”Xergix”. (c) 2014 for AMDTT
Foto extra e prove sul campo di Mauro/”Mauroki”
1. Introduzione
E’ risaputo, nell’ambito dei detectoristi, che avvicinando una monetina o altro piccolo oggetto metallico alla base del probe (Nota di Bodhi3: l’antenna, parte sensibile del pinpointer) di un qualsiasi pinpointer portatile , si riesce ad aumentare il guadagno, in distanza, sul target che ci accingiamo ad investigare. Sui vari forum e su Youtube ci sono numerose dimostrazioni di questa cosa ed in appendice a questo articolo lascerò qualche link. Dal punto di vista elettronico la spiegazione è abbastanza semplice: praticamente la moneta “accorda” il probe, che
fondamentalmente è una bobina con nucleo, così come nelle vecchie radio si avevano delle bobine che potevano essere accordate per mezzo di un nucleo ferromagnetico ( ferrite), lo stesso probe può essere accordato aggiungendo una parte di metallo all’estremità della bobina, guadagnando in sensibilità.
Nota tecnica di Leonardo/”Bodhi3″
L’inserimento all’interno di un avvolgimento realizzato con un mezzo conduttore (bobina) di un nucleo in ferrite fa si che il campo elettromagnetico generato dalla bobina si amplifichi. Ciò perchè la sua induttanza elettrica, che è direttamente legata all’intensità del campo elettromagnetico, è proporzionale non solo al numero delle spire (al quadrato) ma anche all’indice di permeabilità magnetica del nucleo in ferrite che è decisamente superiore a quello dell’aria (ovvero in assenza di nucleo).
In questa formula vediamo come l’induttanza L sia proporzionale appunto al numero delle spire N (al quadrato), all’area del nucleo A, alla sua lunghezza l (elle) e, appunto, alla permeabilità magnetica del nucleo stesso (lettera greca Mu). In parole semplici, il nucleo in ferrite fa aumentare l’induttanza elettrica che, a sua volta, rende più intenso il campo elettromagnetico emesso dalla bobina.
2. Come funziona E^5Booster
E^5Booster praticamente si sostituisce alla monetina ma, rispetto a questa, ha il pregio di poter essere attivato tramite un pulsante senza quindi dover essere “spostato” di posizione e rendendolo quindi facilmente posizionabile in modo stabile sul pinpointer. Fondamentalmente si compone di una bobina e di un semplice mini pulsante che, se premuto, chiude il circuito della bobina.
Cerchiamo ora di capire la differenza tecnica fra una monetina e una bobina con pulsante. Dal punto di vista della fisica elettronica una moneta è fondamentalmente una spira chiusa ed è fortemente interferente verso un circuito accordato L-C (composto da induttanza L e da capacità C) come è il probe del pinpointer , esattamente come un anello. Difatti, se sostituiamo la moneta con un anello le cose non cambiano affatto: una bobina se è aperta non interferisce con il probe, ma se la cortocircuitiamo per mezzo di un pulsante ecco che diventa un anello e di conseguenza può essere paragonato ad una moneta, semplice no?
3. Mettiamo in pratica l’idea.
Tutto ciò di cui abbiamo bisogno per realizzare un E^5Booster è una bobina ed un pulsante: la forma fisica che più ci conviene per la bobina è quella planare, che può essere adattata facilmente a tutte le superfici, tonde come il ProPointer della Garret o il Pro Finder Minelab, oppure piatte come il DTS Sherlock o il White’s Bullseye II.
Il pulsante deve essere più piccolo possibile per non essere di ingombro nell’impugnare il pinpointer e suggerisco di usare un filo, per costruire la bobina, da 0,25 mm2 può essere o smaltato oppure rivestito. Le spire sono cinque, ma il numero non è critico: all’inizio ho utilizzato, per il prototipo, una piastrina per circuiti elettronici tipo millefori e un micro pulsante 6×6 mm, ma ho notato che la rigidità del circuito mal si confaceva nell’applicarlo al pinpointer. Ho pensato allora che sarebbe stato meglio utilizzare qualcosa di flessibile ed ho quindi messo bobina e pulsante su una striscia di plastica trasparente ricavata da un blister. Non soddisfatto ho pensato bene di trasferire il tutto su una striscia di neoprene autoadesivo usato per coibentazioni rendendo il booster flessibile e ben adattabile ovunque.
4. Vediamo qualche foto.
5. Come posizionare il circuito
L’operazione di installazione non è affatto difficile: si posiziona il circuito alla base del probe con il pinpointer acceso, quindi lo si sposta tenendo premuto il pulsantino fino a che il pinpointer non inizia a suonare, quindi lo si arretra fino a che il suono non smette. Fatto ciò l’E^5Booster va quindi fissato con del nastro adesivo, ma solo l’area della bobina, lasciando mobile la parte del pulsante.
Il circuito, quando attivato dal pulsante, permette di guadagnare quasi il doppio della distanza standard di rilevamento del target. Dai test fatti da numerosi amici, ottimi risultati si sono ottenuti sul Pro Pointer Garrett e anche di altre marche. Pare ovvio aggiungere che se il vostro pinpointer economico rileva ad un centimetro al massimo, si potrà arrivare forse a due con il Booster attivato, ma se si usano pinpointer capaci di rilevare già a tre o quattro centimetri il guadagno sarà notevole, tutto senza circuiti elettronici speciali e soprattutto senza batterie, e la cui semplicità ne permette la costruzione a chiunque quasi a spesa zero, con solo un minimo di manualità e pazienza.
Addendum di Mauro/”Mauroki”
Ieri, durante un uscita in ricerca vera, ho avuto modo di provare direttamente sul campo l’E^5Booster creato da Sergio sul mio Garrett Propointer. L’uso semplice e intuitivo da il vantaggio di poter sfruttare ancora meglio il già ottimo strumento dell’azienda texana. Infatti, dopo aver acceso il pinpointer, premendo semplicemente il tastino del Booster, si riesce a individuare esattamente l’oggetto nascosto ad una distanza notevolmente maggiore e che, appunto, risulterebbe normalmente fuori portata per il piccolo probe. Una volta individuato il punto, lasciando il pulsante ci possiamo rendere conto dell’effettiva distanza del target dal nostro pinpointer.
I lati positivi dell’E^5Booster sono una maggiore portata “modulabile” che rende ancora più produttivo il pinpointer, quelli negativi sono legati al fatto che, se non ben protetto e fissato, operando nel terreno anche bagnato è facile perdere il piccolo dispositivo oppure mandare in corto il piccolo interruttore.
Il massimo sarebbe, e so che Sergio ci sta già lavorando, poter realizzare il dispositivo inglobato dentro ad un anello in neoprene da calzare sul Propointer, che abbia l’interruttore coperto e reso impermeabile. Chissà, magari i costruttori potrebbero studiare qualche implementazione industriale ancora più efficace…
APPENDICE
Alcuni video dimostrativi internazionali del “trucco” col ProPointer
https://www.youtube.com/watch?v=X0tpCEEcNHE
Ho provato a farlo, funziona alla grande. Unico dubbio il micro pulsante per inserire oppure no le spire, a cosa serve?
Nel senso, se lo faccio tanto lo lascio sempre inserito oppure in fase di accensione il pinpointer fa qualche azzeramento e quindi le spire devono essere disinserite?
Grazieee
Esatto… Se non si inserisce il pulsante che chiude e apre il circuito, il sistema andrà a bilanciare la spira rendendola “trasparente” e annullando l’effetto.
Ciao Claudio! Un abbraccione!
Leonardo/”Bodhi3″