Advanced Metal Detecting Research Lab

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INTERVIEW

Intervista Esclusiva con Carl Moreland (Engineering Manager White’s Electronics)

Carl Moreland
Carl Moreland

Dopo aver avuto l’immenso piacere di intervistarlo insieme a George Overton in qualità di co-autori del libro “INSIDE THE METAL DETECTOR” (cliccate QUI per l’intervista), siamo di nuovo in compagnia di uno dei più noti personaggi chiave del mondo internazionale del metal detecting: Carl Moreland (CM nel testo).

Carl, Engineering Manager della White’s Electronics, è inoltre molto conosciuto per aver fondato (e ne è ancora amministratore insieme a George Overton) il sito GEOTECH1.com dove si incontrano quotidianamente migliaia di appassionati alle tecnologie elettroniche dei metal detector, autocostruttori e semplici persone curiose di questi argomenti.

Nel testo dell’intervista noterete che molte delle domande che ho fatto a Carl sono state rivolte anche all’Ing. Rumen Kanev della DETECH e a Steve Moore della GARRETT. L’intento era appunto quello di ottenere delle risposte personali a domande comuni che, ad oggi, penso rappresentino forse le curiosità più diffuse tra i nostri lettori.

Ringraziando di nuovo il nostro illustre ospite ed anche Massimo/”Gladiatore” che mi ha aiutato con la traduzione dall’inglese, vi lascio subito all’intervista!

Leonardo/”Bodhi3″
Direttore di AMDTT

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LC: Salve Carl! E’ un vero onore poter parlare con te. Grazie per la tua disponibilità per questa intervista. Puoi parlarci del tuo background accademico e professionale e di come sei entrato in contatto con la White’s Electronics?

CM: Mi sono laureato ed ho preso un master presso l’università statale della Florida; ho poi lavorato 18 anni presso l’Analog Devices nella realizzazione di circuiti integrati per convertitori analogici-digitali ad alta velocità , amplificatori operazionali e comunicazioni GSM. Ho proseguito la mia carriera presso la Maxim dove per 3 anni sono stato impegnato nella realizzazione di sistemi di riferimento per cellulari e ultrasuoni; infine ho risposto ad un annuncio di ricerca personale presso la White’s ed è iniziata una nuova avventura.

LC:  Da quello che sappiamo, la sede principale della White’s si trova a Sweet Home, in Oregon (USA). Anche l’impianto situato ad Inverness (Scozia) partecipa allo sviluppo e alla progettazione dei nuovi modelli?

Schermata 2013-06-27 alle 10.38.22CM: Non solo Sweet Home consulta Inverness sulla realizzazione di nuovi prodotti, ma la sezione Ricerca e Sviluppo scozzese esegue alcuni prodotti indipendentemente dall’azienda di statunitense.

LC: I modelli White’s sono stati sempre considerati tra i migliori per la loro eccellente discriminazione. L’enfasi di questa caratteristica fa parte delle vostre strategie di progettazione o semplicemente è un “effetto collaterale” dei vostri normali processi di ingegnerizzazione quando sviluppate un detector?

CM: E’ sicuramente una priorità nel processo di realizzazione. Siamo coscienti che i targets “facili” non ci sono più e quel che rimane è ben nascosto in mezzo allo sporco sepolto

LC: Tanti nostri lettori ci hanno chiesto del la White’s produrrà un nuovo VLF multifrequenza subacqueo. State pianificando qualcosa di simile ad uno Spectra V3i a prova d’acqua (salata) nel prossimo futuro?

CM: Anche se non posso dare informazioni specifiche  sui progetti attuali, posso dire che stiamo lavorando sia sui nuovi box e su nuovi PCB (Nota di LC: Printed Circuit Boards… Circuiti stampati) che saranno messi assieme per creare nuovi prodotti. Posso anche dire che i nostri box tradizionali in metallo sono al capolinea…

LC: Quando lo Spectra V3i è uscito, noi italiani ci siamo rimasti un po’ male per la mancanza della lingua italiana nei menù. La prossima generazione dei vostri detector includeranno più lingue ed anche l’italiano?

Carl con uno dei primi prototipi di Spectra (allora chiamato Vision)
Carl con uno dei primi prototipi di Spectra (allora chiamato Vision)

CM: Ahimè l’italiano è stato escluso principalmente per mancanza di tempo e limiti di memoria, ma stiamo sicuramente lavorando per rendere ancora più versatili le nostre macchine attraverso un miglior supporto linguistico 

LC: In quest’ultimo periodo sto chiedendo a numerosi ingegneri delle più importanti aziende costruttrici di detector se loro pensano che gli attuali modelli, basati su tecnologia VLF/IB e Pulse Induction abbiano realmente raggiunto i loro limiti teorici.Pensi che ci sia ancora margine di miglioramento prima che sia necessario cambiare tecnologia di base?

I curioso box rosso del prototipo del Vision
I curioso box rosso del prototipo del Vision

CM: Il monofrequenza VLF si scontra praticamente con limitazioni in tema di profondità.   Il multifrequenza invece ha ancora un po’ da dare, specialmente in una migliore elaborazione del segnale, per il bilanciamento del terreno e l’identificazione del target . Il Pulse Induction invece è appena iniziato… c’è ancora tantissimo da sviluppare su questa tecnologia.

LC: I più recenti modelli top di gamma ora includono spesso una connessione USB che permette di aggiornare i loro firmware in modo semplice. La White’s pensa di introdurre questo tipo di connessione nei prossimi modelli?

CM: Personalmente vorrei che i nostri futuri modelli con interfaccia grafica avessero questa caratteristica. E’ un po’ più difficile da fare con modelli che hanno lo schermo LCD a segmenti o che addirittura non lo hanno affatto. 

LC: Vedremo mai un detector “Open Source” prodotto da White’s dove il software interno potrà essere modificato, migliorato e caricato dagli utenti, così come accade con gli smartphone Android?

Alcuni avvolgimenti che saranno inseriti nelle piastre dei detector
Alcuni avvolgimenti che saranno inseriti nelle piastre dei detector

CM: Le risorse finanziarie per sostenere lo sviluppo d’ingegneria che sono richieste per fare questo lavoro bene sono probabilmente oltre le possibilità della White’s.  Qualsiasi Smartphone ha alle spalle un grande team di sviluppo, con un budget multimilionario e vendite stimate per milioni di dollari.  Ovviamente noi non siamo in quella fascia. Tuttavia, possiamo attuare un sottoinsieme,  ad esempio come la possibilità di caricare un modulo per le varie lingue estere, creato da uno sviluppatore indipendente.

LC: Recentemente, alcune aziende specializzate, hanno prodotto delle macchine ibride Metal Detector+GeoRadar (GPR) che ora sono utilizzate in ambito militare o per lo sminamento umanitario. Pensi che sarà possibile che ci siano ricadute nel campo hobbistico con delle versioni più semplici ed economiche? State lavorando anche voi a queste tecnologie?

The interviewer, Leonardo/"Bodhi3"
The interviewer, Leonardo/”Bodhi3″

CM: Ne dubito. Il GPR non è la panacea che alcuni immaginano che sia . Tutti vorrebbero essere in grado di leggere la data di una moneta prima di scavarla, ma il GPR non può infatti stimare la differenza tra una moneta e un sasso.  Siamo ancora molto ma molto lontani da un detector a immagini a livello hobbistico.

LC: Quali sono i piani nell’immediato futuro per la White’s? Cosa ci dobbiamo aspettare nei prossimi mesi?

CM: Hmmm…. nuovi modelli di metal detector! Seriamente, posso solo essere vago su questo argomento… Stiamo lavorando ad una varietà di tecnologie che includono   monofrequenza, multifrequenza e alcune metodiche “Advanced Time Domain” (nota di LC: Carl intende evoluzioni del Pulse Induction).

LC: Grazie mille Carl! E’ stato un piacere averti ospite nel nostro blog!

CM: Grazie a te Leonardo. E’ stato un piacere anche per me!

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