TEST: Coltello da Scavo GARRETT EDGE DIGGER
In nostro attivissimo Vice-Direttore Mauro/”Mauroki” continua a scrivere articoli ad un ritmo impressionante! Ultimamente sembra divertirsi tantissimo i test sugli accessori come gli attrezzi di scavo e le piastre (vedi le recensioni del Garrett Retriever qui e della piastra Detech SEF 6″x8″ qui).
Anche oggi Mauro ci parlerà di un accessorio commercializzato dall’azienda di Garland, Texas, il coltello da scavo GARRETT EDGE DIGGER.
Si tratta di una tipologia di strumento da scavo che è davvero un must per i cercatori d’oltreoceano. Spesso snobbato dai detectoristi europei, sta ritornando a suscitare un certo interesse anche nel Vecchio Continente.
Vi lascio quindi alla lettura dell’articolo, anticipandovi però che Mauro parlerà molto presto di un altro celebre accessorio Garrett che sicuramente interesserà molto i cercatori “spiaggiaioli” : la sand scoop in acciaio!
Restate sintonizzati!
Leonardo/”Bodhi3″
Direttore AMDTT
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TEST: Coltello da Scavo GARRETT EDGE DIGGER
di Mauro/”Mauroki” (c) 2013 by AMDTT
Considerando la mia poca capacità nel testare i detector (Nota di Bodhi3: Non è vero.. non fare il modesto!), ultimamente mi sono messo a testare vari accessori. Uno di quelli che mi ha incuriosito molto era quella specie di coltello, incrocio fra paletta e piantabulbi, che tanto spesso si vede nei filmati Americani dedicati al detecting.
Alla fine mi sono deciso e, visto che era appena uscito sul mercato italiano il coltello Edge Digger distribuito da Garrett, ho voluto vedere se valeva i 40 euro che costa ….
Il Digger è costruito in un solido acciaio verniciato a polvere di 3 mm di spessore; la lama è ricurva al centro e porta alle estremità delle dentellature non simmetriche. L’impugnatura in gomma è ergonomica, comoda ed efficace anche se usato con la pioggia e il fango. La lama poi, nella parte superiore all’innesto del manico, è ripiegata in modo da avere una sorta di paramano che evita che il Digger scivoli e al tempo stesso protegge la mano quando si infila con forza nel terreno.
La lunghezza complessiva è di 30 cm suddivisi in 20 cm di lama e in 10 cm d’impugnatura.
La lama è larga 5 cm, ha il “taglio” ma non è realmente affilata. Il prodotto è commercializzato con un robusto fodero provvisto di asola per appenderlo alla cintura in cui l’Edge Digger può essere riposto e bloccato con un robusto velcro . Pesa, compreso il fodero, circa 550 gr.
Uso
Nato per effettuare buche chirurgiche nei parchi americani, nei nostri contesti potrebbe sembrare un accessorio superfluo o non necessario. In realtà tenuto comodamente in cintura è veramente utile ed efficace in tutte quelle situazioni in cui viene rilevato un target in mezzo a radici e pietre dove scavare è veramente difficile. Con questo accessorio invece queste operazioni diventano molto agevoli. Districarsi in mezzo alle radici spesso non è cosa semplice ma col Digger, sfruttando le dentellature, si riesce a far leva sulle radici più intricate e a scalzare anche le pietre più ostiche. Inoltre fa comodo in tutte quelle situazioni in cui lo scavo deve essere il più cauto possibile.
Conclusioni
Quando si va in montagna, a spasso fra i boschi e le piane che un tempo erano coltivate, uno dei requisiti fondamentali è la leggerezza dell’attrezzatura utilizzata. Diventa pertanto difficile affiancare nuovi utensili a quelli ormai diventati di uso comune, soprattutto quando pesano più di 500 grammi. La voglia di testarlo però mi ha convinto ad aggiungerlo ai mie attrezzi usuali. Non scavando in parchi ma in boschi e campi abbandonati, la necessità di fare scavi precisi non esiste . Il Digger può tornare comodo in tante occasioni e come spesso succede quando una cosa c’è, si usa! Ed ecco che, in prossimità di una bella pianta di nocciolo, sento un bel segnale. Inizio subito a scavare ma dopo i primi centimetri di terreno la lama della Retriever (NdB3: la “zappetta” Garrett già recensita da Mauro qui.) rimbalza su un groviglio di radici. Il pinpointer dice che il target è proprio li sotto!!! Grrr.. che rabbia !!! Provo con un dito a scalzare il terreno sotto la radice, niente, duro come i sassi. Mi viene in mente: oggi alla cintura mi sono portato dietro il Digger! Lo estraggo dal fodero e incomincio a scalzare la radice facendo leva con la lama di taglio (che non scivola grazie alle dentellature) strappo delle radici minori, scavo, scalzo …e …..e Vittorio Emanuele III ….. Mica si può pretendere troppo dai vecchi contadini !
Da allora ogni volta che sono in difficoltà, il Digger mi viene in soccorso. Guai se la mano che va alla cintura non lo trova!
Lo maltratto, lo strapazzo, ci do su col peso del corpo, a due mani, niente, non si piega !!! veramente ben fatto !!!
In conclusione, posso affermare che è un oggetto veramente utile che può diventare veramente insostituibile.
Mauro/”Mauroki”
Vice-Direttore AMDTT