DIY: Costruire una pala “Anticrisi”
Finalmente torna a scrivere nel blog il nostro membro senior Pietro/”Regatante”, meglio conosciuto in AMDTT col nomignolo di “Nonno”, vista la veneranda età (lui direbbe per la sua infinita saggezza cercatoria… ma no… è solo perchè è un “vecchiaccio” :D) . Pietro, il nostro grande esperto di ricerca in spiaggia, col suo fido Minelab Explorer XS è conosciuto e rispettato praticamente in tutto il litorale partenopeo dove, molto spesso in coppia con l’amico Carmine, fa strage di monete ed altri oggetti di valore.
La sua grande esperienza lo ha portato anche ad elaborare strategie di ricerca più produttive ed anche a costruirsi accessori “custom” che rendessero le sue sessioni di ricerca ancora più soddisfacenti. Dopo l’articolo di Mauro/”Mauroki” sulla Sand Scoop della Garrett, oggi Pietro ci ripropone un suo articolo, già in parte pubblicato anni fa in un forum, dove ci spiegherà come realizzare (DIY – DO IT YOURSELF… Fai da te’) una pala da mare “anti-crisi” ovvero praticamente a costo zero!
E che pala! Lui la usa da ben 3 anni con incredibile soddisfazione!
Buona lettura!
Leonardo/”Bodhi3″
Direttore di AMDTT
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DIY: Una pala autocostruita “Anticrisi”
di Pietro/”Regatante” (c) 2013 for AMDTT
Ripropongo questa pala da sabbia per la ricerca al mare per scavare e setacciare la sabbia con svariate peculiarità: economicità, facilità di costruzione, leggerezza, affidabilità.
Questa rivisitazione è dettata dalla buona affidabilità costatata dopo 3 anni di frequente uso, circa 150 uscite, mediamente di 4-5 ore. Visto che le pale in commercio, seppur buone, hanno un costo 100-150 volte superiore a parità di dimensioni. Le pale di alluminio invece costano uno sproposito e per comprarne una robusta difficilmente si spende meno di 180-200 euro con annessa spedizione.La maggior parte degli esemplari in vendita poi sono in acciaio e pesano spesso oltre 2,5 kg; molte non sono corredate di manico e il difetto principale è nell’assemblaggio manico-pala che spesso cede.
Ho cercato di limitare questo applicando dei tiranti abbastanza lunghi che sono agganciati il più in alto possibile e il più avanti possibile rispetto alla pala. La parte deputata allo scavo e raccolta è, come si intuisce dalle foto, direttamente derivata da una pentola di alluminio di circa 18 cm di diametro, acquistata al mercatino rionale ad un prezzo irrisorio. Ero già in possesso del manico in alluminio ma anch’esso è facilmente reperibile presso un negozio di ferramenta-brico per pochi Euro.
Il manico tubolare, lungo circa 120 cm, deriva da un profilato che si usa per gli avvolgibili delle zanzariere : questi profilati hanno la particolarità di avere una nervatura interna pronunciata che serve a bloccare il tessuto metallico della zanzariere ma che, nel nostro caso, conferisce un’aumento di robustezza e rigidità al nostro manico.
Per assemblare le varie parti ho usato dei normali rivetti di alluminio. Volendo strafare è possibile usare rivetti in acciaio; unica cura è quella di usare delle rondelle di ferro alle estremità dei rivetti questo perchè l’alluminio è molto duttile e i rivetti da soli potrebbero sfuggire.
Alla base del manico che appoggia all’interno della pentola ho inserito un grosso tassello per bloccare il manico alla pentola e il foro passante del manico è riforzato. I fori da me praticati non sono molti e sono grandi circa 12-14 millimetri di diametro, ma con un po’ di pazienza se ne possono fare molti anche più piccoli. Attenzione a non farne molti vicino ai punti di ancoraggio o la struttura potrebbe indebolirsi nei punti più critici!
L’uso delle pale da spiaggia è abbastanza intuitivo: basta affondare la pala nella sabbia spingendo con un piede la parte posteriore e tenendo il piu’ possibile il manico inclinato in avanti, in modo da ottenere una buona inclinazione della lama nella sabbia.
Una volta che la pala è affondata nella sabbia basta tirare il manico verso di voi e tirare fuori la pala dal buco e iniziare a setacciare. Io personalmente faccio una distinzione: se la sabbia è perfettamente asciutta setaccio, nel caso invece sia umida, tiro fuori la pala dal buco, verifico se il target è uscito dal buco, in caso positivo sventaglio con la pala la sabbia sul terreno.
Spesso il target è immediatamente visibile, in caso contrario con il metal ricentro l’oggetto e sollevo poca sabbia da setacciare essendo sicuramente il target in superficie. Una miglioria da fare alla pala potrebbe essere quella di usare, per la lama, un pezzo di acciaio.
Questo conferirebbe una maggiore robustezza in caso di si raccolgano anche ciottoli e pietruzze.
Dimenticavo una cosa importante: il costo di produzione… Bhè, io alla fine ho speso sui 7-8 euro. Non male, no?
Pietro/”Regatante”
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Pietro “Regatante” è l’anima partenopea del Team ed è il suo membro Senior. E’ appassionato di ricerche col metal detector ormai da tantissimi anni iniziando la sua “Avventura” con prodotti basati su tecnologia Beat Frequency Oscillator e Transmit Receive. Schietto, arguto e tecnicamente preparatissimo (specie sugli aspetti elettronici delle macchine), si definisce ironicamente “…Un Trovatore…non un Cercatore…” sottolineando il suo approccio pragmatico e diretto al nostro hobby. Vivere a Napoli lo ha portato naturalmente a privilegiare la ricerca in spiaggia, battigia e in acqua. Negli anni ha sviluppato una serie di tecniche avanzate che sta ora divulgando anche attraverso alcuni interessantissimi articoli pubblicati nel blog. Il suo personale modo di vivere il metal detecting va, chi lo conosce potrà testimoniarlo, davvero oltre il semplice “trovare oggetti metallici d’interesse” ma è un vero stile di vita. Una via unica di assaporare il mare e la natura in genere, un modo anche poetico di vivere le emozioni che ogni volta ci regala la ricerca, magari raccontandolo con parole istintive e sempre emozionanti. E’ il nostro “Marine Specialist” (“… in terra è troppo faticoso!”) e ci sta contagiando piano piano tutti. Si interessa attivamente di automazione realizzando sofisticate interfacce di controllo pilotabili dal PC per la gestione di utenze elettriche, luci etc. Pietro utilizza per le sue ricerche il Minelab Explorer XS
Ciao Pietro, è qualche anno che non ci si vede, il tuo numero è cambiato e io come ti trovo?
Un saluto
Francesco – MD318B