ETRAC VS V3: Parla il marketing Minelab…
Vi prego di scaricare questo documento pubblicato da Minelab poco dopo l’uscita del White’s V3. Voglio premettere, per chi non lo sapesse, che posseggo un Minelab E-TRAC, che uso con grande soddisfazione, ed ho avuto modo di provare per un bel po’ di tempo il White’s V3 che reputo una macchina ai vertici assoluti.
http://www.nwimetaldetectors.com/user/image/e-trac.pdf
Sinceramente quando, tempo fa, lessi questo documento ci rimasi un po’ male.
Le pubblicità comparative non mi sono mai piaciute perchè, si sa, manca sempre un contraddittorio in tempi brevi. Inoltre gli operatori marketing, e io che ci lavoro lo so bene, hanno una capacità incredibilmente efficace nel manipolare le informazioni.
Questo testo è colmo di affermazioni che, pur essendo sostanzialmente veritiere, possono essere lette in modo assai diverso dalle parti in causa.
Vogliamo analizzare un po’ il testo? (Tradurrò sinteticamente per non allungare troppo il post).
Detection Technology
Minelab’s E-TRAC uses Minelab’s patented ‘Full Band Spectrum’ (FBS) technology. FBS simultaneously transmits, receives and processes a spectrum of 28 frequencies from 1.5 kHz to 100 kHz. White’s V3 uses three frequencies 2.5 kHz, 7.5 kHz & 22.5 kHz and operates in the frequency domain only. When metal detecting, lower frequencies penetrate more deeply but higher frequencies are more sensitive to smaller targets. The E-TRAC’s full band of frequencies out performs the V3’s three frequencies for depth and for locating small targets. By operating across such a wide frequency range the E-TRAC can obtain more consistently accurate target information than the V3.
Qui la Minelab ci ripete la solita “favoletta” delle 28 frequenze trasmesse, ricevute e processate dall’FBS. Molto intelligente da parte degli australiani l’aver elencato le tre frequenze V3 ed aver sottolineato che “opera ‘solo’ nel dominio delle frequenze”. Detta così sembrerebbe innanzitutto che V3 trasmetta solo 3 frequenze e quel “solo” ci lascia pensare che, per differenza, ETRAC operi ANCHE nel dominio delle frequenze.
Niente di più sbagliato signori!
Ho già tante volte spiegato come il numero delle frequenze coinvolte nella trasmissione del campo magnetico sia squisitamente legato alla peculiare forma d’onda trasmessa. Sia ETRAC che V3 trasmettono delle onde prodotte da un generatore di onda quadra con la sola differenza che ETRAC produce onde di forma rettangolare con lunghezza variabile mentre quelle di V3 sono a lunghezza costante. Chi conosce un po’ di fisica elettronica sa bene che quando si generano onde quadre/rettangolari si da luogo alla generazione di una frequenza fondamentale più una serie virtualmente infinita di altre frequenze, dette armoniche secondarie. Per usare termini semplici è come se si urlasse in una valle… Ci sarà il primo eco e poi via via altri echi più deboli a distanza di tempo regolare. Il generatore d’onda di ETRAC genera un totale di 33 armoniche dotate di una certa energia significativa tra gli 1.5 e i 100 Khz. La Minelab ha però verificato che solo 28 sarebbero state utili al loro progetto. V3, se non ricordo male, genera circa 55 armoniche con energia significativa ma ne hanno scelte solo 3 perchè, per il loro tipo di approccio, erano le più significative.
Ecco alcune differenze fondamentali…
In ETRAC non si studia “come variano le frequenze” a seconda del target. Si studia invece il tempo di decadimento della magnetizzazione residua dei target quando vengono colpiti dagli impulsi che, UNO DOPO L’ALTRO, compongono il “treno d’onda rettangolare”. Per farvi capire meglio proverò con un semplice esempio. ETRAC è come se “scaldasse” il target con tanti generatori di calore operanti a varie intensità. Prima lo “scalda” con un primo tipo di generatore di calore… poi spegne il generatore e inizia a misurare la temperatura del target ad intervalli regolari. La temperatura scenderà con una velocità che è legata sia al tipo di materiale del target che alla sua forma e superficie ma anche a seconda del tipo di generatore di calore. Incrociando i dati rivenienti dai vari generatori di calore, l’ETRAC darà una interpretazione sul tipo di target investigato. Attenzione però! Non è stata analizzata la variazione di calore tra quella generata da Etrac e quella “riflessa” dal target. Ciò che è stato analizzato è il TEMPO in cui la temperatura scende!!!! Ecco perchè si dice che l’FBS lavora nel dominio del TEMPO e NON in quello delle frequenze! Esattamente perchè non si studia come variano le frequenze (tipico dei metal VLF come V3) ma il TEMPO in cui la magnetizzazione indotta dal treno d’onda nei target decade.
Discrimination Technology
The ferrous and conductive properties of targets are used by metal detectors to discriminate treasure from trash. The E-TRAC’s Smartfind technology graphically displays a target’s ferrous and conductive properties. Ferrous properties are plotted on the vertical scale with a range of 1 to 35 and the conductive properties are plotted on the horizontal scale with a range of 1 to 50. Different areas of the graphical display can be easily shaded to discriminate out unwanted targets. The E-TRAC comes with ten pre-programmed patterns, which can be used straight out of the box or easily graphically edited. Additional patterns can also be created using E-TRAC’s Quickmask feature. E-TRAC’s Smartfind Screen
Ancora una volta giocano sull’equivoco… Parlano di proprietà Ferrose e Conduttive dei target dicendo che vengono usate per discriminare. Chi ha letto il testo di Andy Sabish su Etrac e Explorer sa bene che gli ingegneri Minelab hanno ben ribadito che i termini FE(rrous) e CO(nductive) sono ASSOLUTAMENTE non relativi alle proprietà metallurgiche ed elettriche dei target. Avrebbero potuto chiamarle (cito dal libro) “Mele e Arance” che sarebbe stato lo stesso. E’ in certo senso vero che al variare della componente ferrosa (VERA) si ottiene una variazione sulla stessa scala e lo stesso per la parte conduttiva ma:
1) A Variazioni uguali REALI possono non corrispondere Variazioni di SCALA uguali e proporzionali.
2) Se prendiamo l’esempio dell’Oro più o meno puro, esso viene indicato da ETRAC come se possedesse una componente FE(rrosa) piuttosto importate. Si veda, per esempio, le fedi in oro 18K che vengono segnalate con FE=12. Come vedete si tratta di parametri assolutamente fittizi.
E’ vero che i pattern discriminativi di ETRAC possono essere più complessi di quelli di V3 essendo la griglia Minelab BI-dimensionale. Ma è altrettanto vero che i target e le “immondizie” si dispongono lungo una ideale linea con delle inevitabili sovrapposizioni (vedi stagnola e oro sottile) che neanche la bidimensionalità FBS riesce a risolvere.
Coil Technology
The E-TRAC comes supplied with a lightweight waterproof 11” double D coil complete with skid plate. The V3 comes supplied with a waterproof 10” double D coil. The E-TRAC’s coil performs well in any conditions including wet salt sand, even when scrubbing. However even White’s themselves have acknowledged that the V3’s coil is susceptible to falsing in wet salt sand. See the below text from their website.
From White’s online FAQ page: Why does my V3 false when I bump the coil on wet salt sand? This a problem inherent in DD coils, they are very sensitive to bumping on wet salt sand. Try to keep the loop 1-2″ off the sand. The 950 loop is very stable and quiet in wet salt sand, even when “scrubbing,” and is the recommended coil for this application. Why does my V3 false when I barely touch the coil to regular ground? A few of the 10″ DD loops have exhibited shielding problems. If the problem goes away with a different loop, then have your dealer or the factory exchange loops.
Qui la Minelab fa a “chi ce l’ha più grosso”. Va detto, per onor del vero, che la piastra australiana è veramente buona e ben fatta. Si cita anche un problema della piastra V3 in relazione a dei falsi segnali generati su sabbia bagnata. A quanto mi risulta i problemi di instabilità erano relativi ad uno stock di piastre DD ahimè uscite difettose dalla fabbrica e che sono state sostituite gratuitamente.
Graphical representation of information
The E-TRAC’s graphically displayed information consists of the two dimensional graphical Smartfind display, graphical pinpointing and depth indicator. The V3 has three screens; Active Search, Active Pinpoint and Active Analyze. The aim of any graphical display is to represent complex and useful information in a way that can be easily understood and interpreted. The V3’s Analyze Screen, whilst colorful, doesn’t give the user any additional useful information and can easily confuse users. In many instances based purely on the display the user might conclude the target is not desirable and move on, missing a valuable find. Consider the following example. V3’s Active ‘Analyze Screen’ detecting a Quarter About ten years ago Minelab considered introducing an ‘Analyze Screen’ on the first Explorer model, but concluded it gave the user no additional usable information. In fact even back then it was clear to Minelab’s engineers that displaying target information in this way was too inconsistent to be useable. This screen still exists in the Explorer, although it is hidden behind a special key sequence. Old technology – Minelab Explorer’s ‘Analyze Screen’ circa 1999
Qui Minelab attacca White’s dicendo che i suoi tre schermi (Active Search, Active PinPoint e Active Analyze ai quali si sono aggiunti il Polar Plot e il Prospecting Analysys col V3i) confondono le idee dell’utente a differenza del suo unico schermo Smartfind. A mio modesto parere invece, lo Spectragraph del V3 è uno dei pochi display che, mostrando il comportamento SIMULTANEO delle tre frequenze, sia realmente utile all’operatore oltre, ovviamente, al suono collegato. Se poi si nota che il profondimetro dell’ETRAC è alquanto approssimativo e assolutamente privo di indicazioni numeriche e che il PinPoint V3 è quanto di meglio ci sia sul mercato e faccia sembrare ridicolo quello dell’ETRAC, il resto viene da se. La Minelab poi critica le famose “gobbe” dell’analysis screen facendo notare come, a seconda della posizione della moneta (piatta, a 45° e verticale) cambi la forma del grafico. Ma se quello che dice è vero il V3 ci sta dando un’informazione in più! A seconda del tipo di grafico potrò addirittura dire che la moneta è messa di traverso!
Al di la della bontà o meno di questo sistema resta il fatto che si sta criticando un qualcosa “in più” che ci viene fornito dalla macchina (che possiamo decidere o meno di usare) mentre io riterrei più ragionevole che le critiche riguardassero eventuali “mancanze”.
Automatic Sensitivity and Automatic Noise Cancel.
The V3 has an automatic Ground Balance procedure, which needs to be repeated when new ground is searched. Automatic settings on a detector give the user confidence that the detector is operating efficiently and is achieving the greatest detection depth while still maintaining accurate discrimination. The V3’s manual settings for sensitivity and noise cancel can be problematic and time consuming. For example the V3’s manual noise cancel requires the transmit frequency to be offset by +/-5 increments. This requires the user to run through each offset position (eleven in total) to find the best frequency offset. This involves quite a few steps:
1. Go to the menu system
2. Change the frequency offset
3. Go back into detect mode
4. Slowly increase the sensitivity until noise effects the detector
5. Note the sensitivity level
6. Repeat steps 1 to 5 eleven times until the highest sensitivity is found where the detector isn’t affected by noise 7. Apply the best setting found
Iniziamo col dire che, a differenza del V3, l’ETRAC non possiede un vero e proprio sistema di bilanciamento del terreno perchè, tecnicamente, esso viene IGNORATO e non COMPENSATO come avviene con le macchine VLF. Va detto che la stabilità operativa delle FBS è assolutamente ai vertici di categoria e che, molto spesso, risulta insuperabile. Ho avuto più volte esperienza di ciò con mio ETRAC e quindi non posso che tributare il giusto merito alla Minelab. Discorso diverso è il concetto di NOISE CANCEL a cui si fa riferimento qui. Anche stavolta gli australiani giocano con le parole. Per gli FBS, la giusta composizione di forma del treno d’onda può fare la differenza tra avere un detector stabile e uno instabile. ETRAC dispone di ben 11 forme d’onda diverse ma equivalenti che possono essere utilizzati per cercare a seconda delle condizioni EMI. Minelab ha previsto un tasto speciale “NOISE CANCEL” sul control box che avvia una procedura automatica che dura diversi secondi e che, alla fine, ci dovrebbe dare il miglior “canale” di trasmissione (in realtà è una forma d’onda scelta tra le 11 disponibili). Questo “canale” può essere quindi assegnato dalla macchina automaticamente ma perdendo 20-30 secondi o essere selezionato “a mano” dall’utente con altrettanta perdita di tempo. Va aggiunto poi che il “noise cancel” a cui si fa riferimento nel testo per il V3, è generalmente quello introdotto da altri metal detector nei paraggi o in presenza di sorgenti elettromagnetiche particolarmente intense e vicine. Mi spiego meglio… Con ETRAC dovrete PER FORZA aver a che fare col Noise Cancel perchè rappresenta un punto cardine della sua stabilità mentre con V3 il concetto di Noise Cancel (con il frequency offset) è relativo solo ad episodi marginali dato che tutto il lavoro di “taratura” (sia per la mineralizzazione che per gli EMI) viene fatto dal sistema di bilanciamento automatico.
Design and ergonomics
The E-TRAC has been precision engineered using the latest lightweight materials, including a carbon fiber shaft and molded upper assembly and control box. The shaft length is easily adjustable using quick release clamps with the cable protected inside of the shaft assembly.
The V3 uses White’s standard Spectra style chassis design, which includes a display pod that is separate from the control box. As pictured below the V3’s chassis is very similar to the eighteen year old Spectra XLT.
Qui si parla del design e dell’ergonomia esaltando la scelta dei materiali Minelab quali la fibra di carbonio e il sistema di protezione del cavo tramite passaggio interno. Si conclude poi con una presa in giro del look “vetusto” del V3 che ricorda ancora quello dell’XLT di ben 18 anni prima.
L’ETRAC è bello, lo riconosco. Mi piace tantissimo. Ha un bel design ed è piuttosto funzionale. Purtroppo pesa parecchio e usarlo per tanto tempo stanca. Poi ha una maniglia piuttosto cicciotta che le mie mani, non troppo grandi, agguantano male facendo stancare il polso. D’altra parte lo schermo a colori del V3 è veramente una gioia per gli occhi per tutti coloro che apprezzano la ricchezza di informazioni. E’ sicuramente più delicato del display ETRAC ma non è così fragile come sembra ed è capace anche di tollerare l’acqua piovana e gli spruzzi marini.
Come vedete, senza essere entrati nel merito delle performance effettive dei due modelli, questo documento è semplicemente il frutto del lavoro dei responsabili marketing della Minelab che, ovviamente, devono portare l’acqua al loro mulino. Sta poi a noi detectoristi, crederci o meno…
Dimenticavo di dire una cosa… Anche White’s ha scritto una cosa del genere, anche se non ha mai fatto esplicitamente riferimento alla Minelab ma si sa, gli americani sono fatti così… Manco se a pronunciare il nome del “nemico” poi si sparis… PUFF!